Dl Sostegni: Articolo 26, fondi consistenti per alunni disabili a scuole pubbliche paritarie, primo passo per libertà di scelta educativa

“Come associazione di genitori siamo soddisfatti che un recente decreto ministeriale abbia stanziato fondi significativi, pari a 113 milioni di euro, per gli studenti con disabilità iscritti alle scuole pubbliche paritarie, che le stesse riceveranno in base al numero degli allievi disabili. La consistenza economica della ‘quota capitaria’ segnala un’inversione di rotta culturale e politica che tende ad abbattere gradualmente le rette a carico delle famiglie, prioritariamente per quelle più svantaggiate, che nelle scuole paritarie devono farsi carico non solo delle rette ma anche dei costi dell’insegnante di sostegno”. E’ quanto si legge in un comunicato dell’associazione Articolo 26, che precisa: “Ai contributi del Ministero si possono aggiungere poi i contributi delle Regioni e dei Comuni, a cui spetta il finanziamento delle scuole paritarie e del diritto allo studio, per raggiungere ‘l’esenzione totale delle rette’ per la frequenza gratuita della scuola”.
Di qui la richiesta che anche in Italia “si permetta ai genitori di scegliere la scuola per i propri figli, senza alcuna discriminazione economica”, e la sottolineatura che “le scuole pubbliche paritarie offrono ambienti educativi ambiti dalle famiglie con disabilità che devono poter scegliere indipendentemente dal fatto di essere più o meno abbienti, soprattutto in questo momento in cui i giovani con disabilità sono già tra i più penalizzati, nell’attuale crisi socioeconomica che ha lasciato ai margini moltissimi di loro con gravissimi danni”. Di qui l’auspicio che “questo sia solo un primo intervento di un progetto più ampio per tutte le scuole e per tutte le Istituzioni, affinché queste si facciano carico della grave povertà educativa che colpisce soprattutto i più bisognosi. I disabili sono stati i più svantaggiati dalle continue chiusure degli Istituti e le famiglie sono rimaste le sole al loro fianco, per cui chiedono solidarietà e vicinanza senza più preclusioni o discriminazioni”.

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