Recovery Plan: Libera e “lavialibera”, “i tanti occhi della cittadinanza monitorante concorrono a prevenire abusi, opacità e malamministrazione”

“Sappiamo che è durante la fase di esecuzione che spesso i progetti si trasformano, si disperdono o finiscono con il non raggiungere i risultati previsti. In questi casi, i tanti occhi della cittadinanza monitorante concorrono a prevenire abusi, opacità e malamministrazione”. Lo sostengono Libera e “lavialibera”, che, assieme a decine di associazioni, hanno promosso la campagna “Ripartenza a porta aperte” per chiedere partecipazione e trasparenza sul Pnrr.
Per tale ragione, Libera e “lavialibera” insieme con le associazioni promotrici della campagna chiedono anche che espressamente, all’interno del Plan, sia previsto il riconoscimento formale del ruolo di monitoraggio della società civile già fissato dalla normativa di prevenzione della corruzione. “Stiamo già lavorando a generare osservatori, laboratori e report di vigilanza che vogliamo mettere in campo. Chiediamo che queste azioni vengano espressamente riconosciute, sostenute e integrate nella governance di monitoraggio del Pnrr. Non si può pensare che avvengano con il solo contributo di forze volontaristiche: chiediamo che si preveda espressamente di destinare lo 0,01% dei fondi del Pnrr, pari a circa 2 milioni di euro, a questo specifico fine. Ad oggi su questo non abbiamo ancora letto nulla, né nelle bozze del Piano né nelle relazioni delle Commissioni”.
“Continuiamo a chiedere la riattivazione dell’Open Government forum, non convocato da oltre un anno. In quanto tavolo di confronto istituzionale esistente sin dal 2011 in seno alla presidenza del Consiglio sui temi di trasparenza, partecipazione e cittadinanza digitale, sarebbe un ottimo contesto di coordinamento di azioni istituzionali e civiche dedicate proprio al monitoraggio del Piano. A riguardo, abbiamo già scritto al presidente Draghi e al ministro Brunetta, finora senza aver avuto risposta”.

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