Oggi, nel corso della Giornata nazionale per l’integrità in sanità, organizzata da Transparency International Italia e Re-Act, è stata presentata l’indagine di Re-Act, che ha visto coinvolti circa 4.000 dipendenti del sistema sanitario. “L’indagine ha messo in luce la mancanza di un sistema interno di condivisione dei Piani anticorruzione e dei codici di comportamento, dimostrata ancora di più dal fatto che solo 1 dipendente su 20 è a conoscenza di questi documenti – si legge in una nota -. La mancanza di conoscenza degli strumenti di prevenzione è una criticità che va mitigata, soprattutto in vista delle assunzioni nel pubblico impiego previste in questo periodo emergenziale. Mancano inoltre all’interno delle aziende sanitarie le competenze specifiche per analizzare in maniera corretta il rischio corruttivo”.
“Questo dato emerge dall’ analisi sulla qualità dei Piani anticorruzione, ancora inadeguati per essere efficaci – ha dichiarato Lorenzo Segato, direttore scientifico di Re-Act -. Dove siamo intervenuti con attività di formazione e supporto ai responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza, nel Forum e con le singole aziende, il miglioramento è stato significativo ed immediato”.
La mattinata si è conclusa con una tavola rotonda su come prevenire illeciti nella gestione degli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e assicurare una gestione efficiente che serva ad incrementare il livello della qualità del Sistema sanitario nazionale.
Dal confronto è emersa l’attenzione “alla trasparenza nella gestione dei fondi di cui il settore sanitario già beneficia e che beneficerà nei prossimi mesi. Trasparenza soprattutto verso la società civile che chiede chiarezza sulla gestione delle risorse. Gli ingenti investimenti richiedono una particolare attenzione agli acquisti e procedure di gara, alle assunzioni del personale, alla sensibilizzazione degli operatori economici, e ai rapporti con gli enti sovraordinati e le centrali d’acquisto”.
In conclusione, Agnese Morelli, presidente dell’Associazione italiana per l’integrità della salute (Aiis), ha sottolineato che “il Forum offre una possibilità di reale confronto tra le istituzioni e gli operatori della sanità per cercare di raggiungere un reale cambiamento nella prevenzione della corruzione. I responsabili anticorruzione devono essere visti come un alleato in questo sforzo comune per delineare strategie innovative nella lotta alla corruzione”.