“Una comunità che conosce bene la propria storia e cultura può guardare meglio al presente e al futuro con fiducia”. Lo afferma Marija Pejčinović Burić, segretario generale del Consiglio d’Europa, in vista della Giornata internazionale dei rom (8 aprile). “Dalla mia esperienza fino ad ora come segretario generale, posso dire di essere impressionata dalla determinazione dei giovani rom a creare organizzazioni e reti nazionali e internazionali, a creare legami nei nostri Stati membri e a incoraggiarci, questo è molto lodevole, a riconoscere e non dimenticare i rom vittime dell’Olocausto e la resistenza dei rom”.
Specifica: “Negli anni ’30 e ’40, rom e nomadi furono condannati allo sterminio. Dal Baltico ai Balcani, le forze fasciste li hanno giustiziati a centinaia di migliaia. In Germania, solo poche migliaia di sinti e rom sono sopravvissuti all’Olocausto e ai campi di concentramento. Eppure la questione del massacro dei rom non è stata nemmeno sollevata durante i processi di Norimberga”. Alla memoria collettiva europea intende dunque contribuire la conferenza online organizzata dal Consiglio d’Europa dal 7 al 9 aprile sul tema “Giovani rom: lavorare insieme per l’emancipazione e l’empowerment: il ruolo della storia nella partecipazione e inclusione dei giovani rom”.