“Quest’anno, nel metterci così duramente alla prova, ci ha anche regalato la rugiada della presenza compassionevole di Dio e della sua imprevedibile provvidenza, la prossimità con gli afflitti e i poveri, la fortezza nella resilienza, il balsamo della preghiera comune, la condivisione della speranza, la gioia del volto ‘altro’ e dell’affetto fraterno, il bene della cura vicendevole, il perdono reciproco, la creatività dei doni condivisi”. Lo scrive l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, nel suo messaggio per la Pasqua ai fedeli della diocesi, indicando in questi elementi “i germogli della Pasqua di Cristo”. “Tutto quello che nel cuore delle donne e degli uomini muove verso la fiducia nella prova e verso la solidarietà nella precarietà – aggiunge -, ogni volta che la vicinanza prevale sull’indifferenza, l’amore sull’odio, la riconciliazione sulla divisione, la gratuità sull’interesse, la misericordia sulla condanna, la vita sulla morte, l’accoglienza sul respingimento e il noi sull’io, ha come sorgente la Pasqua di Cristo”.
Evidenziando che “la forza rivoluzionaria della Pasqua emana dall’albero della Croce di Cristo”, il presule indica “l’‘inedito’ amore di Dio-Amore”. Citando Bonhoeffer, mons. Lorefice sottolinea poi che “venir trascinati nella sofferenza messianica di Dio in Gesù Cristo è la potenza della Pasqua”, che “agisce nel vissuto ordinario della vita dei cristiani che ne fanno memoria”. “Noi cristiani a Pasqua rinnoviamo il desiderio e l’impegno di prendere parte al gemito dello Spirito – conclude -. Lo rinnoviamo, a maggior ragione, al tempo di questa pandemia, dentro e al termine di questo lungo inverno”.