“La crisi generata dal coronavirus è profonda per tutti noi, nella società e nella Chiesa. Richiede rigore, pazienza e resilienza da parte nostra. Nella sua morte e risurrezione, Gesù ha vinto la morte: la vita ha l’ultima parola. C’è speranza. In questo tempo che richiede da noi sacrifici, manteniamo viva la speranza, sulla base della nostra fede e nell’amore reciproco”: lo hanno scritto i vescovi olandesi, in una nota relativa alle celebrazioni della Settimana Santa e di Pasqua. Non si allentano le misure di contrasto alla pandemia nel Paese, perché la situazione resta “gravissima” e quindi anche per le comunità religiose “non c’è spazio per un allentamento dei provvedimenti a Pasqua”. Si continua con numeri contingentati e quindi prenotazione dei posti, nessun canto corale o dell’assemblea, ma solo un cantore e un massimo di quattro accompagnatori, l’uso delle mascherine. Il coprifuoco dalle 22.00 impone che gli orari di inizio delle celebrazioni del Triduo pasquale siano anticipati in modo che i credenti possano tornare a casa in tempo. “Questo significa che la Veglia pasquale dovrà iniziare quando l’oscurità non è ancora calata”. “I vescovi si rendono conto che quest’anno, come l’anno scorso, la celebrazione della Pasqua sarà diversa dal solito”, ma chiedono che venga celebrata comunque. A disposizione il sito speciale www.vierpasen.nl, attivato il mercoledì delle ceneri, su cui sono disponibili “collegamenti e download per vivere e celebrare la Settimana Santa e la Pasqua a casa”.