Almeno 137 civili – compresi 22 bambini tra i 5 e i 17 anni – sono stati uccisi nei giorni scorsi in Niger e diversi altri feriti o separati dalle loro famiglie. Unicef esprime oggi “profondo cordoglio per le vittime, per le famiglie e le comunità colpite da questi attacchi brutali”. I civili stavano andando a raccogliere acqua quando sono avvenuti gli attacchi. È il secondo attacco contro civili con morti nell’arco di una settimana. Il 15 marzo, gruppi armati non identificati hanno attaccato e ucciso almeno 58 civili – compresi 6 bambini – di ritorno dal mercato settimanale nel dipartimento di Banibangou, nella regione di Tillaberi, vicino al confine col Mali. “Uccidere e ferire bambini è una grave violazione dei diritti umani”, afferma l’Unicef, chiedendo “a tutte le parti di proteggere i bambini e tenerli al sicuro da pericoli. È difficile credere che i bambini nella regione debbano vivere con una costante paura di attacchi come questi”. I continui conflitti, attacchi ripetuti e restrizioni all’accesso a causa dell’insicurezza e delle violenze stanno ostacolando gli aiuti umanitari alle persone, tra cui 2 milioni di bambini. “Gli attacchi contro bambini e famiglie devono finire una volta per tutte. Quando è troppo”, ribadisce l’Unicef.