Siria: Sargi (Caritas), “soffriamo fame, freddo e povertà, via le sanzioni e l’embargo”

Un appello “alla comunità internazionale, in particolare ai Paesi europei, per togliere le ingiuste sanzioni e l’embargo sulla popolazione siriana”, che sta soffrendo in condizioni di estrema povertà. Lo ha lanciato oggi Ryad Sargi, direttore di Caritas Siria, intervenendo ad una conferenza on line organizzata da Caritas internationalis, a 10 anni dall’inizio del conflitto. Sargi ha elencato tutti i drammatici numeri della crisi siriana: 388.000 morti, 5,6 milioni di persone che hanno lasciato il Paese, 6,7 milioni di sfollati interni, 2,4 milioni di bambini che non vanno a scuola, 12,4 milioni di persone che non hanno accesso a cibo e riscaldamento, 13,4 milioni di persone bisognose di assistenza umanitaria, tra cui il 60% sono bambini, l’inflazione galoppante, l’aumento esagerato dei prezzi del cibo. E poi la distruzione degli edifici a causa della guerra: distrutte il 70% delle centraline elettriche, il 35% delle scuole, il 50% delle strutture sanitarie, con il 70% degli operatori sanitari fuggiti dal Paese. “Le sanzioni e l’embargo alla Siria – ha affermato – hanno colpito duramente la vita dei cittadini siriani, specialmente i più vulnerabili”. “I bidoni dell’immondizia nelle strade – ha raccontato il direttore di Caritas Siria – sono diventati un posto dove cercare cibo. La carne, la frutta e la verdura sono ora un sogno per la maggioranza dei nostri fratelli in patria e si soffre per la mancanza di riscaldamento a causa della scarsità e il costo di combustibile, elettricità e gas. La maggioranza dei siriani trascorrono molte ore del tempo in coda per il pane, lo zucchero e il riso, o dai benzinai”. Infine il Coronavirus, che ha peggiorato la situazione e riempito le terapie intensive dei pochi ospedali, senza nessuna misura di prevenzione come mascherine, restrizioni o lockdown. Caritas Siria aiuta ogni anno circa 200.000 persone nei diversi ambiti.

 

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