“Vogliamo affrontare le diverse fragilità in modo che nessuno sia lasciato solo di fronte allo scombussolamento psicologico, economico e spirituale che stiamo sperimentando. Sono soprattutto i malati, i giovani, gli anziani, i disabili, le famiglie ridotte in povertà dalla crisi economica le categorie che particolarmente ci interpellano”. Così si esprime la Commissione della Pastorale sociale e del lavoro della Conferenza episcopale di Piemonte e Valle d’Aosta in un comunicato diffuso oggi.
Ribadendo l’impegno a “costruire una trama di fraternità entro la quale prendersi cura l’uno dell’altro”, la Commissione sottolinea che “stiamo tutti attraversando un tempo di sofferenze e di fatiche a causa della pandemia che da un anno si è diffusa nel mondo, colpendo con particolare ferocia le nostre terre sul versante sanitario, economico e sociale. Siamo convinti, sostenuti dalla speranza cristiana, che sia necessario agire uniti e con spirito solidale, come più volte ricordato da Papa Francesco e dai nostri vescovi”.
“Anche noi, come altre realtà del mondo associativo cattolico e non, riteniamo sia urgente uno sguardo nuovo e un’azione decisa su ambiti fondamentali”, prosegue il testo, che fa riferimento in primo luogo alla salute e al sistema sanitario nazionale pubblico ed universale, “che occorre rafforzare e riqualificare ridisegnando e potenziando la rete della medicina territoriale, i servizi socio sanitari di prossimità”. Viene poi posta attenzione al mondo della scuola verso il quale è necessario “un impegno forte nel sostenere la formazione degli insegnanti e nel ripensare un rapporto più fecondo tra lavoro/scuola”. “È urgente – sostiene la Commissione – che i nostri bambini, gli adolescenti e i giovani tornino al più presto in classe”. Inoltre, per “la creazione di lavoro buono, cioè libero, solidale, partecipativo e creativo”, secondo la Pastorale sociale piemontese “rimane fondamentale sostenere le attività e le imprese impegnate in una vera conversione/transizione ecologica e contrastare tutto ciò che non produce vero benessere come la produzione di armi, con una graduale riduzione delle spese militari, la riconversione produttiva a fini civili delle industrie del settore e delle attività che girano attorno al gioco d’azzardo”. Infine, viene chiesto che “diventi priorità lavorare per una vera integrazione degli immigrati riconoscendo tra l’altro il loro ruolo fondamentale nel mantenere in piedi tanti nostri settori di produzione”.
Dalla Commissione regionale anche l’“impegno ad animare il nostro territorio e le nostre Chiese locali” sui temi della 49ª Settimana sociale affinché l’appuntamento di Taranto “non rimanga un evento fine a sé, presto dimenticato, ma contribuisca a un nuovo inizio per il nostro Paese”.