Diocesi: mons. Aloise (arcivescovo eletto Rossano-Cariati), “sicuro di trovare una comunità che mi sosterrà e nella quale ci aiuteremo a vicenda”

“Venendo tra voi, come viandante, sono sicuro di trovare una comunità che mi sosterrà e nella quale ci aiuteremo a vicenda per continuare ad andare avanti, soprattutto in questo tempo di pandemia, che sta fiaccando la nostra resistenza!”. Sono le prime parole del messaggio che mons. Vincenzo Aloise, arcivescovo eletto di Rossano-Cariati, ha indirizzato alla diocesi nel suo messaggio. “Ringrazio il vescovo di Roma, Papa Francesco, per aver voluto guardare al mio territorio arci-diocesano di provenienza – ha scritto don Aloise – e per avermi affidato significativamente a voi come padre e pastore, nel mese dedicato a san Giuseppe”. “Il custode della famiglia di Nazaret e della famiglia delle famiglie qual è la vostra, la nostra, Chiesa particolare c’insegni la tenerezza”. Mons. Aloise ha subito rivolto il suo pensiero “sia ai presbiteri che sono avanzati in età e, come ‘nonni’ di esperienza e impegno, attendono di poterci donare tutto il loro bagaglio di fede in quest’avventura che è la vita sacerdotale”, che “a coloro che sono più giovani e che, generosamente dedicandosi al ministero, cercano sostegno nei loro dubbi, incoraggiamento nei loro ideali, prossimità nell’azione evangelizzante, liturgica e pastorale”.
L’arcivescovo eletto ha esortato a “progettare insieme il lavoro pastorale, ricordando che la diocesi rossanese è, per la sua storia, aperta ad ampie prospettive nel contesto di una rilanciata esigenza di dialogo ecumenico col mondo ortodosso-bizantino, come sta sollecitando Papa Francesco”. Per questo ha indicato la necessità di “una collaborazione con la confinante eparchia greca di Lungro, perla bizantina in Calabria”, che “potrà significare certamente per noi un’ottima spinta anche in questa prospettiva del dialogo ecumenico”. Mons. Aloise manifesta di voler “mantenere e curare un rapporto di paternità con tutti voi; con i presbiteri, in particolare, e con il mondo laicale in generale, la cui collaborazione è fondamentale per un progetto pastorale rispondente alle nuove esigenze della storia e della cultura di oggi”. Infine, la preghiera alla patrona, la Madonna Achiropita: “Raduniamoci idealmente insieme davanti all’antica icona bizantina dell’Achiropita, risalente all’VIII secolo, a cui la città e l’arcidiocesi sono particolarmente legate da plurimillenaria devozione”.

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