“La Commissione esiste perché ci troviamo di fronte ad un mondo malato e diviso, che ha bisogno di guarigione, di comunione e di solidarietà. Come possiamo generare dunque qualcosa di nuovo? Attraverso nuovi modi di lavorare e seguendo un approccio sinodale: ascoltare, connettere, ispirare, confrontarsi con tutti, dentro e fuori dalla Chiesa. Cerchiamo di essere parte del cambiamento”. Lo afferma padre Augusto Zampini, segretario aggiunto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale e membro della direzione della Commissione vaticana Covid-19, in un’intervista al Sir di bilancio sul primo anno di lavoro della Commissione: “Dobbiamo rispondere alla realtà concreta che vive la gente, soprattutto il bisogno di salute, lavoro e cibo. Perché parlare di salute oggi significa guardare il tema dei vaccini e dei sistemi di salute pubblica; parlare di lavoro significa prendere la crisi come un’opportunità per sviluppare posti di lavoro più degni e sostenibili; e parlare di cibo significa anche proporre un nuovo sistema agroalimentare. C’è bisogno di salute, lavoro e cibo per tutti, non solo per alcuni”.