Niger: Unicef condanna uccisione di 58 civili, tra cui 6 bambini

L’Unicef condanna oggi le orribili uccisioni di civili perpetrate da gruppi armati non identificati nei villaggi di Darey-dey e Sinégogar, nella regione di Tillabery, nel Niger occidentale, che avrebbero ucciso almeno 58 persone – compresi sei bambini dagli 11 ai 17 anni. “Siamo profondamente rattristati e indignati che i civili, compresi i bambini, siano tra le vittime”, afferma. All’inizio di gennaio, nella stessa regione, gruppi armati hanno effettuato attacchi coordinati nei villaggi di Tchamo-Bangou e Zaroumdareye, uccidendo almeno 100 persone – compresi 17 bambini sotto i 16 anni. L’impennata della violenza armata nella regione del Sahel centrale sta avendo un impatto devastante sulla sopravvivenza, l’istruzione, la protezione e lo sviluppo dei bambini. La crescente insicurezza lungo i confini con il Burkina Faso e il Mali ha esacerbato i bisogni nella regione di Tillabery, dove più di 95.000 persone sono sfollate. Negli ultimi mesi, l’accesso degli attori umanitari alle popolazioni colpite dal conflitto è stato ostacolato. Raggiungere chi ne ha bisogno è sempre più impegnativo. La violenza sta interrompendo i mezzi di sussistenza e l’accesso ai servizi sociali, tra cui l’istruzione e l’assistenza sanitaria. L’insicurezza sta peggiorando le vulnerabilità croniche. Le donne e i bambini stanno sopportando il peso della violenza. Il Niger continua ad affrontare una combinazione di crisi umanitarie ad insorgenza rapida e prolungata che sono state esacerbate dagli impatti della pandemia da Covid-19. Circa 3,8 milioni di persone, tra cui 2 milioni di bambini, hanno bisogno di assistenza umanitaria in tutto il Paese.

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