“L’uguaglianza di genere è essenziale per la protezione dei diritti umani, il rispetto dello Stato di diritto e il funzionamento della democrazia”. Comincia così una dichiarazione adottata oggi dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa sulla “parità salariale e le pari opportunità di donne e uomini nell’occupazione”. Il documento muove dall’uguaglianza tra donne e uomini come diritto umano fondamentale e dal riferimento alla Carta sociale europea. Per raggiungere gli obiettivi di parità a tutto tondo in ambito occupazionale, servono alcuni elementi, tra cui garantire l’accesso a mezzi di ricorso efficaci in caso di discriminazione salariale; promuovere la trasparenza salariale; organismi e istituzioni pertinenti al fine di garantire la parità di retribuzione nella pratica; una strategia globale e la progettazione di politiche e misure efficaci (oltre che il monitoraggio delle politiche stesse e delle ricadute concrete). “Il principio della parità di retribuzione per un lavoro di pari valore è stato introdotto nel diritto dei trattati europei circa sessant’anni fa”, dice ancora la dichiarazione, “ma non è ancora una realtà in tutta Europa”. Il pieno godimento da parte delle donne di diritti, civili, politici, economici e sociali dipende anche da questo principio. Quindi, dice il Comitato occorre “intraprendere un’azione vigorosa” per compiere “progressi misurabili entro tempi ragionevoli” verso il raggiungimento degli obiettivi di parità di genere nel mondo del lavoro.