“Ansia e angoscia al pensiero di come dovranno gestire le giornate con i figli piccoli chiusi in casa nelle aree del Paese entrate in zona rossa: ecco i sentimenti di milioni di donne oggi in Italia. Alcune ci hanno fatto arrivare il loro grido di allarme e le loro denunce. Madri lavoratrici in smart-working obbligatorio, che hanno scoperto di non poter accedere al bonus baby-sitter. Persone che rischiano fortemente il burn-out”: così la vice presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, Emma Ciccarelli, sulle misure del Governo per le zone rosse, in cui le scuole di ogni ordine e grado sono chiuse.
“Registriamo con preoccupazione segnali di rabbia, malumore e impotenza da parte di chi non può avere diritto al bonus baby-sitter, destinato solo a determinate categorie di lavoratori. Mamme costrette, oltre che alle restrizioni ambientali imposte dalla pandemia, a performance acrobatiche per riuscire a gestire tutto. Chiediamo con urgenza che il provvedimento venga rettificato ed esteso a tutte le persone che ne hanno concretamente bisogno. Non si possono costringere le madri lavoratrici a scegliere, ancora una volta, tra la necessaria cura dei figli e l’operatività lavorativa a casa”, conclude Ciccarelli.