“Bisogna assolutamente superare l’apparente dicotomia, venutasi a creare con la pandemia, fra la tutela della salute e il lavoro: una dicotomia falsa e pericolosissima che sta bloccando il nostro futuro”. Lo ha detto Antonio Di Matteo, presidente del Movimento cristiano lavoratori (Mcl), al Consiglio nazionale che si è svolto oggi a Roma. “Da parte nostra, come cattolici, abbiamo il dovere di impegnarci per rilanciare la speranza nel futuro, ripartendo da quelle che sono le parole di Papa Francesco nella sua enciclica Fratelli tutti: ‘il lavoro è una dimensione irrinunciabile della vita sociale’”. Di qui la necessità di “incentivare il lavoro” attraverso “investimenti importanti in politiche attive” in grado di “rimettere in moto un circuito virtuoso di domanda e offerta, riattivando la produzione e rilanciando la competitività delle aziende, insieme a un robusto programma di rilancio della formazione”.
Il pensiero è quindi andato ai giovani: “Pensare ai giovani significa occuparsi responsabilmente del futuro di tutti noi. E negare loro la possibilità di studiare, di lavorare e di progettare la vita, costringendoli tra il precariato e la fuga all’estero, significa non avere a cuore il futuro del Paese”. In questo senso è essenziale “mettere in campo politiche lungimiranti che guardino alle giovani generazioni, destinando i fondi del New Generation Eu alla crescita, all’educazione e alla formazione dei leader di domani, garantendo livelli adeguati di occupazione”.