“Le spese preventivate per il 2021 sono le più basse della storia recente della Santa Sede, ma i risparmi sono stati fatti senza diminuire il servizio alla missione del Papa e difendendo salari e posti di lavoro dei dipendenti. C’è bisogno del sostegno dei fedeli”. A spiegarlo a Vatican News è padre Juan Antonio Guerrero Alves, prefetto della Segreteria per l’Economia, illustrando il budget 2021 della Santa Sede, per cui si prevede un deficit di quasi 50 milioni di euro. “La crisi provocata dalla pandemia – spiega il prefetto ad Andrea Tornielli – è la causa di questo bilancio restrittivo, in cui le entrate previste sono molto inferiori a quelle del 2019, l’ultimo anno senza pandemia. Allora le entrate sono state 307 milioni di euro e per quest’anno prevediamo il 30% in meno, 213 milioni. D’altra parte, sebbene le spese preventivate siano le più basse nella storia recente della Santa Sede – almeno da quando esiste la Segreteria per l’Economia – non è possibile ridurle nella stessa misura delle entrate mantenendo intatta la missione della Santa Sede. La riduzione totale delle spese prevista è dell’8%.
Se escludiamo le spese per il personale, che non abbiamo ridotto perché la protezione dei posti di lavoro e dei salari è stata una priorità, la riduzione sarebbe del 15%”. “Se fossimo un’azienda o una Ong avremmo ridotto i servizi e ristrutturato il nostro personale”, prosegue padre Guerrero: “Se fossimo uno Stato come gli altri, avremmo aumentato il nostro debito e adottato misure fiscali. Nel nostro caso, se non arrivano le donazioni, oltre a risparmiare il più possibile, possiamo solo usare le riserve”. “L’Apsa sta facendo parecchi sforzi in questi tempi di crisi”, rende noto il prefetto: “Da un lato, cerca di essere solidale con le persone e le imprese che hanno difficoltà a pagare gli affitti. Dall’altro si sta riorganizzando per essere più efficiente nei suoi servizi e per migliorare il rendimento degli investimenti sia immobiliari che mobiliari”. Si prevedono 47 milioni di raccolta per l’Obolo: 17 andranno in erogazioni, dunque in aiuti e carità; 30 verranno usati per sostenere la Santa Sede. “Non possiamo che essere grati per la generosità dei fedeli in questo anno molto difficile”, commenta padre Guerrero: “Dobbiamo piuttosto fare di tutto per ottimizzare le spese, e contare sulla generosità del santo popolo di Dio”.