“Nella terra di Abramo, squarciata dalle profonde ferite delle guerre, Papa Francesco ha segnato la storia. Troppo sangue innocente è stato versato. I popoli hanno tutto il diritto di vivere in pace”. Lo afferma in una nota Francesco Garofalo, presidente del Centro studi “Giorgio La Pira” di Cassano all’Jonio. “Il Santo Padre ha spronato ed incoraggiato perché tutti si adoperino, affinché quelle terre siano preservate e promosse, valorizzandole e sviluppandole affinché il Mediterraneo diventi un oasi di pace in cui i popoli possano vivere uniti nella diversità”, prosegue Garofalo, secondo cui “è questo che possiamo chiamare un futuro da condividere, convinti come siamo che la pace è la condizione sine qua non di un qualsiasi sviluppo politico, economico e sociale durevole”. “La potenzialità dell’intera area del Mediterraneo – sottolinea il presidente del Centro ‘La Pira’ – sono notevoli e abbiamo il dovere di aiutarle a crescere con un comportamento che favorisca l’apertura”. “Il dialogo tra le diverse posizioni, come auspicava Giorgio La Pira, con i colloqui mediterranei, è la chiave del successo del processo di costruzione di uno spazio di pace, sicurezza, stabilità e sviluppo nel Mediterraneo”. “Una lezione da riprendere e fare nostra”, la convinzione di Garofalo. “Per La Pira sulle sponde del Mar Mediterraneo – ‘il lago di Tiberiade’ – si sarebbero pacificamente seduti i popoli che vi affacciavano: ebrei, mussulmani, cattolici. Con questo viaggio, Francesco continua a scrivere la storia con la sua fraternità”.