Oggi la Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo (riunione del presidente dell’Assemblea e presidenti dei gruppi parlamentari) ha approvato la “dichiarazione comune”, documento che definisce le modalità di funzionamento e i principi che regoleranno la Conferenza sul futuro dell’Europa, iniziativa che, si legge nella bozza del documento, “aprirà un nuovo spazio per il dibattito con i cittadini per affrontare le loro sfide e priorità” e ovunque essi siano nell’Ue potranno parteciparvi. Sotto l’egida delle tre istituzioni dell’Unione – Commissione, Consiglio e Parlamento – sarà un processo “dal basso verso l’alto”, articolato in una moltitudine di eventi a ogni livello e con ogni raggio geografico. Nonostante l’indispensabile ricorso al digitale, in questo momento “la partecipazione fisica e gli scambi di persona dovrebbero essere una parte essenziale della Conferenza”. Nasceranno dei “panel dei cittadini europei”, il più rappresentativi possibili. I giovani dovranno avere uno spazio privilegiato. Una struttura di governance ne garantirà il fluire; la meta sarà un “report” che verrà affidato alle tre istituzioni. Inclusività, apertura e trasparenza, i criteri guida della Conferenza. “Il Parlamento europeo approva la dichiarazione congiunta perché vogliamo che la Conferenza sul futuro dell’Europa inizi i suoi lavori il prima possibile”, hanno affermato in una dichiarazione i presidenti dei gruppi parlamentari. “Contribuirà in modo significativo alla costruzione di un’Unione dei cittadini”. Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha salutato il “via libera” dato dal Parlamento: “Una grande opportunità per lavorare a una nuova Europa insieme con i cittadini”, il suo commento.