È in stampa il numero di marzo della rivista “Il Regno documenti” che ospita la traduzione in italiano della “Posizione della Conferenza episcopale polacca sulla questione Lgbt+”, testo approvato dall’Assemblea plenaria nell’agosto 2020. Il documento è diviso in quattro capitoli: “Sessualità dell’uomo e della donna nella visione cristiana dell’essere umano”, “I movimenti Lgbt+ nella società democratica”, “Le persone Lgbt+ nella Chiesa cattolica” e “La Chiesa di fronte alla posizione delle persone Lgbt+ circa l’educazione sessuale dei bambini e dei giovani”. “L’affermazione del rispetto per ogni persona, comprese le persone che si identificano con Lgbt+, è del tutto corretto e le leggi di uno Stato democratico dovrebbero garantire che non vengano violati i diritti fondamentali di queste persone a meno che non siano chiaramente contrari alla natura umana e al bene comune (come la relazione monosessuale o l’adozione di bambini da parte di tali unioni)”, scrivono i vescovi. Inaccettabile ogni violenza e mancanza di rispetto, ma ciò “non significa accettare le loro opinioni in modo acritico”. Sul piano morale “le tendenze da sole non portano alla colpa morale”, ma “inequivocabilmente negative sono la loro intima accettazione, il loro risveglio in se stessi, la loro diffusione e i comportamenti”, cioè atti omosessuali e cambiamento di sesso. Quindi “le persone che sperimentano tali tendenze” sono chiamate ad “astenersi da atti omosessuali e rimanere nubili”.
Non è loro negata la santità, né a loro potranno essere chiuse “le porte della Chiesa”, che invece vuole venire loro incontro per “aiutarle a comprendere l’essenza del peccato ed evitare le occasioni di peccato”. No al seminario e al sacerdozio per “coloro che praticano l’omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay”; no al “riconoscere” e “benedire con alcuna formula” le relazioni omosessuali. È la Chiesa che “ci ricorda che il suo insegnamento in questa materia si basa sulla parola di Dio, sulla viva tradizione apostolica e sul diritto naturale. Ha quindi carattere universale, immutabile nel tempo e nello spazio ed è infallibile”.