Quasi un adolescente su 10 (8%) dichiara di aver assistito, durante l’anno del Covid, a episodi di discriminazione on line nei confronti di coetanei per varie motivazioni: non avere i device per fruire della Dad (Pc, smartphone) e/o avere problemi di connessione (1 su 11), essere positivi al Covid-19 (1 su 25) o semplicemente essere di origine straniera e/o non parlare l’italiano (1 su 25). A rilanciare il dato emerso dall’ultima indagine svolta da Ipsos per Save the Children, è oggi, Giornata internazionale contro le discriminazioni, Save the Children
Le tematiche legate a discriminazioni e a stereotipi di ogni tipo, sono argomenti molto dibattuti sui social network, come Tiktok e Instagram, frequentati soprattutto dai giovanissimi. Secondo uno studio di Reputation Manager per Save the Children, fa sapere l’organizzazione, il numero dei post di Instagram o le visualizzazioni ottenute dai video TikTok su questi temi raggiungano numeri elevatissimi. In particolare, l’hashtag #bullismo ha raggiunto 91,9 milioni di visualizzazioni su Tik Tok e 47,4mila post su Instagram. Solo per #cyberbullismo si contano 19,3 milioni di visualizzazioni dei video su TikTok e 23,8mila post su Instagram. Ad accrescere la sensibilità e l’attenzione dei ragazzi, proprio all’interno di queste piattaforme, hanno contribuito profili di influencer che sensibilizzano sul contrasto a ogni forma di bullismo e discriminazione. Tra gli hashtag che su TikTok e Instagram hanno generato maggior seguito in termini di visualizzazioni e post, inoltre, compaiono anche #noalbullismo (60,7 milioni di visualizzazioni e 17,9mila post), #noalrazzismo (65,4 milioni e 27,45mila), #omofobia (47,6 milioni e 36,5mila), #stereotipi (31,6 milioni e 17,8mila).
Anche per quanto riguarda le altre fasce della popolazione, emerge un aumento nel 2020 rispetto all’anno precedente, della condivisione di contenuti informativi su questi temi, provenienti per lo più dalla condivisione di news di attualità (+3,6% per le news, +6,5% per i quotidiani). Nell’ultimo anno è cresciuto il tema del cyberbullismo, passato dal 28% del 2019 al 31% del 2020, con una netta prevalenza dei contenuti relativi a studi e ricerche (46%), delle iniziative per combatterlo (38%), riflessioni di vario tipo, incluse quelle di esperti (13%), o ancora episodi di cronaca in cui i giovani sono vittime (3%).