“La morte è sempre una enormità, ma mai quanto lo è quella che avviene con la violenza nei confronti di un giovane che ha messo la sua vita a servizio dello Stato e del bene di altri”. Così mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, che oggi pomeriggio ha presieduto i funerali di Vittorio Iacovacci nell’abbazia di Fossanova (Lt). La celebrazione si è svolta nella parrocchia di appartenenza della famiglia del carabiniere ucciso lunedì in un attentato in Repubblica democratica del Congo, in cui hanno perso la vita anche l’ambasciatore Luca Attanasio e l’autista Mustapha Milambo. “La Nazione intera, e non solo la nostra, si è stretta attorno a coloro che sono caduti vittime di una violenza insensata, attorno a Vittorio e alla sua famiglia, al papà e alla mamma, alla sorella, al fratello, alla fidanzata”, ha osservato mons. Crociata nell’omelia, ricordando anche la vicinanza che la famiglia Iacovacci ha avuto in questi giorni dalla parrocchia e da tutta la comunità di Sonnino, dove vivono. “Non tocca a noi spiegare quanto accaduto – ha proseguito mons. Crociata – ma la domanda ci tocca intimamente, se un figlio di questa terra viene massacrato così come siamo stati costretti a vedere fino a poterne solo piangere”. “Le vittime di uno stato di cose profondamente iniquo e violento interpellano soprattutto quelle coscienze e quegli organismi e istituzioni che lo tollerano o lo alimentano”, ha denunciato il vescovo, per una tragedia dai contorni ancora poco chiari.