Banchi dei pegni, usurai, Compro Oro: diventano spesso l’ultima spiaggia di chi è indebitato. A parlarne è il dossier “Cortocircuito. Come la spirale del debito impoverisce il tessuto sociale” a cura di Filippo Torrigiani e di don Armando Zappolini, presentato stasera in un webinar in diretta streaming sulla pagina Facebook del Cnca e su Zoom. Ai Banchi dei pegni gli avventori si rivolgono “per le più svariate necessità: spese inattese/impreviste, pagamento di rette per l’accesso e il mantenimento allo studio universitario, ristrutturazioni edili, inizio di nuove attività lavorative”, impegnando i cosiddetti “gioielli di famiglia”. Non solo: “L’impossibilità di accesso al credito legale contribuisce purtroppo ad accrescere e alimentare” il fenomeno dell’usura, “totale appannaggio di sodalizi malavitosi i quali, tramite meccanismi di funzionamento ad ingranaggi ben oleati, dispensano liquidità di denaro immediata”. Infine, i Compro oro, dove si vendono “i propri gioielli così da ricavare contante in maniera immediata e giungere più agevolmente a fine mese”. “Queste tipologie di esercizi commerciali hanno rappresentato e rappresentano tutt’oggi per molte persone che vi si rivolgono, talvolta prosciugando risorse importanti, una speranza effimera indirizzata ad arginare fasi di criticità economica”, ricorda il dossier.