“In un tempo contrassegnato dalla frammentarietà e dalla dispersione, amplificate dalla disperazione per la pandemia da Covid-19, occorre rieducare gli occhi a visioni di senso. Il lavoro trasformativo dell’artista può suggerire modelli d’impegno e azione”. Lo scrive il direttore dell’Ufficio delle Comunicazioni sociali della Cei, Vincenzo Corrado, nell’introduzione del sussidio pastorale per la Quaresima della Commissione nazionale valutazione film (Cnvf), dal titolo “Piaghe del presente e orizzonti di Resurrezione”. “Le piaghe sono lì davanti a noi, nella loro crudezza e nel dolore che portano; eppure, in queste ferite possono essere rintracciate orme di resurrezione. È una prospettiva che apre il cammino quaresimale: non è un tempo scandito da tristezza, ma dal ritmo dinamico della fede, della speranza e della carità”.
Il direttore dell’Ufficio Cei si sofferma sul messaggio per la Quaresima 2021 di Papa Francesco. E spiega che “in ogni scheda è richiamato un passo del testo del Santo Padre, insieme a una parola chiave, l’indicazione di una piaga del presente e, nel contempo, una suggestione teologico-pastorale, ossia le orme di resurrezione”. A tutto questo segue l’approfondimento di un film, sette in tutto. “Il sussidio non propone titoli cinematografici o televisivi a carattere cristologico, ma segue un racconto tra le ‘stazioni della croce’ nell’oggi. È un viaggio tra le piaghe per rintracciare le orme luminose. Senza dimenticare dispersioni come malavita, criminalità e guerra”. Non mancano le riflessioni sull’importanza della cultura, della memoria, della storia, oltre che della famiglia, delle relazioni e soprattutto il ruolo della donna. “Il tutto scelto tra titoli attuali, di recente diffusione, disponibili sulle principali piattaforme in streaming (RaiPlay, Netflix, Prime Video, Sky-NowTv, Disney+, VatiVision, ecc.) come pure in home video”. Infine, l’obiettivo del sussidio: “Raccontare gli affanni della quotidianità, i nostri affanni, segnati da debolezze, discese e risalite, per ricordare che Cristo è con noi, è vicino alla nostra umanità sofferente, piegata e piagata. La sua presenza è invito a guardare oltre la croce, oltre il sepolcro. L’occhio diventa, allora, specchio della conversione interiore e appello a non fermarsi nella ricerca della luce che dà pace”.