“Nessuna aggressione o violenza, per quanto efferata, può giustificare rappresaglie atroci verso la popolazione inerme, come quelle commesse contro gli italiani sul confine orientale”. Lo ha affermato il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, nel suo intervento in occasione della celebrazione del “Giorno del ricordo” svoltasi nell’Aula dei gruppi parlamentari.
“Migliaia di italiani – ha ricordato la terza carica dello Stato – furono uccisi, spesso in massa, dalle forze comuniste jugoslave e ancora oggi spesso si ignora il loro luogo di sepoltura. Centinaia di migliaia di persone furono costrette a fuggire e, purtroppo, non sempre furono accolte nella nostra penisola con la solidarietà dovuta. Oggi ricordiamo anche quanti invece rimasero in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia ma furono sottoposti ad aberranti forme di persecuzione e discriminazione dalle autorità jugoslave, almeno fino agli anni Cinquanta”
“Per troppo tempo – ha ammonito – le ferite lasciate da quei terribili eventi sono state confinate nella memoria degli esuli e dei loro discendenti, le cui sofferenze sono state acuite dalla indifferenza o addirittura dalla ostilità di ampie parti del nostro Paese. Per troppo tempo sono prevalse narrazioni di parte, fortemente distorte da pregiudiziali di natura ideologica e nazionalista, che hanno ostacolato – ed in parte continuano ad ostacolare – una ricostruzione accurata ed oggettiva di quanto realmente avvenuto al confine orientale”.
Per Fico “il Giorno del ricordo, deve essere anche un monito per il presente ed il futuro”. “Deve ricordarci – ha spiegato – che la pace, la convivenza tra i popoli, il rispetto dei diritti umani non sono acquisiti per sempre. Ma richiedono un impegno quotidiano affinché i conflitti, gli estremismi ideologici e nazionalistici, i totalitarismi, l’odio etnico e di classe non portino nuovamente ad atrocità, persecuzioni e crimini contro l’umanità”.
“Sono convinto che questo impegno debba tradursi – nel nostro continente – nella costruzione di una memoria comune europea sulle tragiche pagine della nostra storia passata”, ha aggiunto il presidente della Camera, convinto che “essa deve essere parte essenziale del processo di integrazione europea, del suo nucleo di valori e principi comuni, incentrati sul rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto, sulla protezione delle minoranze, sulla pace, sulla solidarietà”.