La presidenza della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) ha diffuso ieri una nota in cui chiarisce i punti riguardanti la realizzazione della Campagna di Fraternità, tradizionale iniziativa quaresimale della Chiesa brasiliana, quest’anno connotata dal punto di vista ecumenico, a partire dal tema, “Fraternità e dialogo: impegno di amore”, e dal motto: “Cristo è la nostra pace. Ha fatto unità di ciò che era diviso”, (Ef 2: 14a). Nei giorni scorsi non sono mancate polemiche e si è acceso un forte dibattito in Brasile sul testo base della campagna, curato dal Consiglio nazionale delle Chiese cristiane (Conic), che raggruppa le varie confessioni. In esso sono contenute alcune affermazioni rispetto alla questione del genere.
Il documento, firmato dal presidente della Cnbb, dom Walmor Oliveira de Azevedo, arcivescovo di Belo Horizonte, e dagli altri membri della Presidenza, riafferma l’importanza della Campagna di Fraternità, vista come un “marchio” e, allo stesso tempo, una ricchezza della Chiesa in Brasile. Un’iniziativa che “dev’essere custodita e migliorata attraverso il dialogo”. In tale contesto, assume centralità la dimensione ecumenica.
Per quanto riguarda il testo di base della Campagna di Fraternità ecumenica di quest’anno, i vescovi affermano che la pubblicazione ha seguito la struttura di pensiero e di lavoro del Consiglio nazionale delle Chiese cristiane, organismo responsabile della preparazione e del coordinamento della Campagna di Fraternità all’interno di questa valenza ecumenica. “Non è, quindi, un testo nello stile di ciò che accadrebbe se fosse preparato solo dalla Commissione della Cnbb”, sottolinea la nota. La presidenza della Cnbb ribadisce che “la Chiesa cattolica ha stabilito la sua dottrina riguardo alle questioni di genere e rimane fedele a essa”.
La nota informa che le risorse del Fondo nazionale di solidarietà (Fns) seguono rigide linee guida, obbedendo non solo alla legislazione civile vigente per la materia, ma anche alla preoccupazione circa l’identità dei progetti serviti. “I fondi verranno applicati solo in situazioni che non intaccano i principi difesi dalla Chiesa cattolica”, sottolinea la presidenza della Cnbb.
Per i vescovi, le difficoltà nel portare avanti la Campagna di Fraternità, il più ampio cammino ecumenico e molti altri aspetti dell’azione evangelizzatrice della Chiesa non devono essere motivo di scoraggiamento o rottura della comunione. “Non desistiamo e uniamoci”, l’invito finale.