“Non bisogna avere paura delle riforme, anche se richiedono sacrifici e non di rado un cambiamento di mentalità”. E’ l’invito del Papa, che nel discorso al Corpo diplomatico ha fatto notare come ”ogni corpo vivo ha bisogno continuamente di riformarsi e in questa prospettiva si collocano pure le riforme che stanno interessando la Santa Sede e la Curia Romana”. “Purtroppo la crisi della politica e dei valori democratici si ripercuote anche a livello internazionale, con ricadute sull’intero sistema multilaterale e l’evidente conseguenza che Organizzazioni pensate per favorire la pace e lo sviluppo – sulla base del diritto e non della ‘legge del più forte’ – vedono compromessa la loro efficacia”, l’analisi geopolitica: “non si può tacere che nel corso degli ultimi anni il sistema multilaterale ha mostrato anche alcuni limiti”. “La pandemia è un’occasione da non sprecare per pensare e attuare riforme organiche, affinché le Organizzazioni internazionali ritrovino la loro vocazione essenziale a servire la famiglia umana per preservare la vita di ogni persona e la pace”, l’appello, unito alla constatazione che “uno dei segni della crisi della politica è proprio la reticenza che spesso si verifica ad intraprendere percorsi di riforma”. Tra i “segni incoraggianti”, il Santo Padre ha segnalato “l’entrata in vigore, alcuni giorni fa, del Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari, come pure l’estensione per un ulteriore quinquennio del Nuovo Trattato sulla Riduzione delle Armi Strategiche (il cosiddetto New START) fra la Federazione Russa e gli Stati Uniti d’America”.