Nella serata di ieri, durante un incontro virtuale, è stata lanciata in America Latina, in occasione della Giornata mondiale di oggi, la campagna continentale contro la tratta di esseri umani. L’iniziativa, intitolata “La vita non è una merce. Si tratta di persone”, è coordinata dalla Rete Clamor (Rete ecclesiale latinoamericana e caraibica per la migrazione, i rifugiati e la tratta di persone), vincolata al Consiglio episcopale latinoamericano (Celam) e appoggiata da numerosi organismi e congregazioni religiose. “È il volto di una Chiesa samaritana che si avvicina con il cuore di madre e si inchina davanti all’enorme sofferenza che non trova consolazione”, commenta in un messaggio il segretario generale del Celam, mons. Jorge Eduardo Lozano, vescovo di San Juan de Cuyo (Argentina). “La rete Clamor – spiega il vescovo – è composta dalle varie vocazioni del Popolo di Dio, Congregazioni e Istituti di vita consacrata, uomini e le donne che spesso affrontano minacce e persecuzioni”.
Entrando nel tema della Giornata mondiale di oggi, mons. Lozano aggiunge: “La tratta di esseri umani è una realtà criminale, che ci fa vergognare come esseri umani, poiché considera l’altro come un oggetto trasferibile e vendibile, secondo la legge della domanda e dell’offerta”. E “non sono eventi casuali o isolati. Sono il risultato del funzionamento di strutture di peccato consolidate attraverso le organizzazioni criminali. Queste mafie operano impunemente attraverso la corruzione o minacce a coloro che dovrebbero controllare e far rispettare la legge. Generano denaro macchiato di sangue innocente”. Conclude il segretario del Celam: “Non voltiamoci dall’altra parte”.