“Lo scopo del pilastro europeo dei diritti sociali è incoraggiare a creare pari condizioni di vita e di lavoro in Europa”. Così si legge in un rapporto di raccomandazioni per il rafforzamento del dialogo sociale in Europa, elaborato dall’ex ministro tedesco per il Lavoro, Andrea Nahles, consigliere speciale del commissario Ue per il Lavoro, Nicolas Schmit. Il prossimo piano di attuazione del pilastro Ue dei diritti sociali, secondo Nahles, in particolare dovrebbe “colmare le lacune normative esistenti che possono influire negativamente sul coinvolgimento dei lavoratori a livello aziendale”. La Commissione dovrebbe dunque valutare se rivedere la legislazione delle direttiva Ue sul coinvolgimento dei lavoratori e sui diritti di informazione e consultazione del 2002 e “includere degli standard minimi comuni per le società europee e nazionali, per prevenire abusi da parte di società subappaltatrici”. Inoltre, Nahles sottolinea come in alcuni Paesi Ue sia ancora debole la cultura di un dialogo sociale tra datori di lavoro, lavoratori e parti sociali. L’ex ministro propone di introdurre un premio per “un dialogo sociale innovativo” in Europa, per promuovere e condividere buone pratiche, oltre a un “Erasmus” per giovani leader delle organizzazioni dei datori di lavoro e dei sindacati, con missioni a Bruxelles di alcune settimane.
Tra le proposte anche quella di stringere più accordi tra l’Ue e le parti sociali e coinvolgerle maggiormente nel semestre europeo. “In questo processo per la ripresa e la resilienza dalla crisi, dobbiamo assicurarci che i sindacati e i datori di lavoro siano coinvolti, sia separatamente che insieme”, ha commentato durante una conferenza stampa il commissario Schmit. “Sostengo vivamente queste proposte. Abbiamo bisogno di lavorare con i giovani. È fondamentale organizzare un Erasmus per giovani leader dei sindacati e organizzazioni dei datori di lavoro, e ho già chiesto di metterlo in pratica”.