In merito alla data del 9 maggio 2021, indicata per la beatificazione del giudice Rosario Livatino, l’arcidiocesi di Agrigento, “facendo proprie le indicazioni delle autorità competenti, precisa che la suddetta data è soggetta all’evoluzione pandemica”. E’ quanto si legge in una nota diffusa oggi a proposito della beatificazione del “giudice ragazzino”, ucciso nel 1990 a 37 anni dalla mafia della “stidda”. La notizia che la beatificazione sarebbe avvenuta domenica 9 maggio nella cattedrale di Agrigento era stata ufficializzata ieri dall’arcivescovo, il card. Francesco Montenegro, e dal suo coadiutore, mons. Alessandro Damiano, annunciando che “in preparazione all’evento saranno predisposte delle iniziative di carattere civile ed ecclesiale sulla figura del prossimo Beato”. La scelta del 9 maggio non è casuale: è la data in cui, 28 anni fa, Giovanni Paolo II, dalla valle dei Templi di Agrigento, lancià l’anatema contro la mafia: “In nome di Cristo crocifisso e risorto convertitevi, una volta verrà il giudizio di Dio”.