“Sono contento di aver parlato con mons Bruno Marie Duffé, segretario del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, cofondatore dell’Istituto dei diritti umani dell’Università Cattolica di Lione”. Dalla Colombia arriva al Sir la voce del gesuita padre Javier Giraldo, storica presenza a favore della pace nel Paese. “Apprezziamo l’impegno per la pace del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale e in particolare di mons. Duffé, molto vicino a chi agisce per la giustizia in Colombia. Mi ha manifestato la preoccupazione del Santo Padre per la difficile situazione dei diritti umani che qui si sta vivendo. Per questi motivi con il Dicastero presieduto dal card. Turkson stiamo organizzando – prosegue il gesuita – una sessione di lavoro comune, dopo la sessione del Tribunale permanente dei popoli (Tpp) prevista per il mese di marzo”.
Padre Giraldo, che ringrazia “personalmente il Sir” per l’attenzione che viene dedicata al Paese, ha infatti partecipato, la scorsa settimana, al lancio di questa sessione del Tpp, in coerenza con il suo più che trentennale impegno contro la violenza, malgrado le tante minacce di morte ricevute. A tal proposito, ha fondato l’istituto di ricerca per la pace Cinep e accompagna da vicino la coraggiosa esperienza della Comunità di Pace di San Jose de Apartado. L’attuale e crescente massacro di leader sociali e campesinos, difensori di diritti umani ed ex guerriglieri, ha spiegato padre Giraldo al Tpp, assume i caratteri di “un assassinio sistematico, permanente e senza prospettiva” e affonda le sue radici in una lunga “tradizione”. Sulle prossime tappe del Tpp afferma: “Il presidente della Repubblica Duque non sembra interessato ad ascoltare il Tribunale dei popoli, ma stiamo raccogliendo molte prove e testimonianze di violazioni dei diritti umani per le audizioni di fine marzo, che si svolgeranno al Centro della memoria di Bogotá, ma anche in varie regioni periferiche, per ascoltare le vittime. A fine aprile presenteremo i risultati di questa quarantottesima sessione in prestigiose istanze internazionali”.
Commenta Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina: “È impressionante questo coraggio di padre Giraldo e di tante donne e leader comunitari impegnati nel Tribunale dei popoli. In cantiere c’è anche l’approfondimento della morte del cooperante italiano Mario Paciolla e della persecuzione di vari missionari italiani come per esempio padre Giacinto Franzoi, missionario della Consolata, che fu ingiustamente accusato di essere fiancheggiatore delle Farc, bloccando il suo progetto di coltivazione di caffe a Remolino in alternativa alla coca. Va sottolineato il sostegno del Vaticano a questo percorso ecclesiale e laico di ricerca della giustizia e della pace in un Paese incancrenito da una violenza strutturale”.