Il vaccino pensato a Oxford e prodotto dalla multinazionale AstraZeneca protegge fino a dodici settimane dopo la prima dose e, nei due terzi dei casi, ferma il virus rendendo la persona vaccinata non più contagiosa. La notizia, che proviene da uno studio anticipato dalla rivista “Lancet”, al quale hanno collaborato università di tutto il mondo, tra le quali anche quella di Siena, occupa le prime pagine di tutti i quotidiani questa mattina. Insieme alle foto e agli articoli dedicati a “Captain Tom Moore”, il veterano di guerra, scomparso di Covid a 100 anni che aveva raccolto, col suo girello, più di trenta milioni di euro per la Sanità pubblica. Secondo il “Daily Mail”, il più letto tabloid del Regno Unito, i nuovi vantaggi offerti dal vaccino di Oxford cambieranno la storia della pandemia. Il farmaco, infatti, è quello che costa di meno, tra tutti i sieri autorizzati fino ad oggi, si trasporta più facilmente e può essere prodotto ovunque. È il cosiddetto “vaccino del mondo”, quello che potrebbe raggiungere anche i Paesi in via di sviluppo. La Bbc ha intervistato questa mattina il professor Andrew Pollard, che guida la ricerca sul siero e ha anche firmato il nuovo studio, che ha spiegato che la strategia del Regno Unito di lasciare fino a dodici settimane tra la prima e la seconda dose è quella giusta. Durante questo periodo di tempo, infatti, il corpo produce il doppio o anche il triplo di anticorpi rispetto a quando l’intervallo è più breve.