La Costa Rica, 5 milioni di abitanti, ha avviato un piano per vaccinare in alcuni mesi l’80% della popolazione ed è stato il primo Paese del continente a iniziare la campagna vaccinale, lo scorso 23 dicembre. Per ottenere una buona copertura ha firmato accordi con Pfizer e BioNTech (1,5 milioni di persone), AstraZeneca (500mila) e Covax (un milione di persone). La popolazione è stata suddivisa in più gruppi per facilitare l’organizzazione del processo di immunizzazione contro una malattia che finora ha provocato oltre 2.600 morti e quasi 200mila casi confermati. Finora i beneficiari del vaccino sono stati membri del gruppo 1, inclusi gli operatori sanitari.
In tale contesto, la Conferenza episcopale della Costa Rica (Cecor), in una nota, ha sottolineato gli sforzi delle autorità per la campagna vaccinale e hanno invitato il Governo a fare ogni sforzo affinché i vaccini raggiungano l’intera popolazione, e soprattutto alle fasce che si trovano in condizioni di maggiore vulnerabilità.
La Chiesa costaricana confida che questo processo sarà sostenuto dalla “trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche” e dall’impegno a soddisfare le necessità sociali nella misura in cui le possibilità consentiranno l’azione delle autorità.
I vescovi, inoltre, hanno esteso l’invito ai cittadini a “partecipare al processo vaccinale”, consapevoli che “fa parte della responsabilità individuale prendersi cura di sé attraverso la prevenzione e il rispetto delle misure sanitarie che contribuiranno a fermare la diffusione, della malattia, garantendo così la protezione delle persone che per ragioni mediche non possono essere vaccinate”.