A Prato si avvicinano le feste annuali in onore di Santa Caterina de’ Ricci, compatrona della città e della diocesi. Le monache domenicane di San Vincenzo hanno confermato il programma delle celebrazioni e organizzato lo svolgimento delle funzioni e l’accoglienza dei fedeli nel pieno rispetto delle norme anti contagio. La solennità cade giovedì 4 febbraio, giorno in cui alle 17,30 il vescovo Giovanni Nerbini presiederà la messa. Questo appuntamento solenne è preceduto da due giorni di celebrazioni.
Martedì 2, alle 8 messa celebrata dal rettore della basilica di San Vincenzo don Paolo Baldanzi, alle 17,30 messa celebrata dal vicario generale, mons. Nedo Mannucci. Mercoledì 3 febbraio alle 8 messa celebrata da padre Fiorenzo Bugata; alle 17,30 celebra il domenicano padre Gian Matteo Serra. Giovedì 4 febbraio, alle 8 messa di don Luca Rosati, alle 10,30, messa di padre Giovanni Giannalia dell’Istituto del Verbo Incarnato e alle 17,30 celebrazione solenne presieduta dal vescovo. Tutti i giorni lodi alle 7,30 e vespri alle 17,30. Le celebrazioni si tengono in basilica, dove sono a disposizione 35 posti per i fedeli.
Durante il triduo si trovano esposte in basilica due importanti reliquie della Santa. Il cappello di paglia che Caterina indossava quando si recava nell’orto e il bastone su cui si appoggiava camminando negli ultimi anni di vita. Oggetti che hanno permesso la guarigione miracolosa di due malati devoti della Santa: il miracolo avvenuto con il bastone è stato riconosciuto per la beatificazione nel 1732 e la guarigione avventa con il cappello ha permesso alla Chiesa nel 1746 di dichiarare Santa la monaca domenicana.