Apprendere, sperimentare, sviluppare, far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni sono diritti inalienabili ed è proprio questo il momento in cui restituire rilevanza e centralità ai giovani come risorsa dell’intera comunità. Nasce da qui “Sedici modi di dire ciao”, un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, ideato e realizzato dall’Ente Autonomo Giffoni Experience. Il progetto partirà lunedì 1 febbraio coinvolgendo, per quattro anni, cinque regioni d’Italia: Campania (Eboli e Giffoni Valle Piana), Calabria (Cittanova), Basilicata (Terranova di Pollino), Sardegna (Nuoro) e Veneto (San Donà di Piave).
“Veniamo da mesi complicati – spiega il responsabile di Sedici modi di dire ciao e direttore di Giffoni, Claudio Gubitosi – abbiamo imparato a parlarci e a lavorare a distanza, nelle scuole e nei nostri uffici in smart working. I nostri ragazzi, dalla solitudine delle loro stanze, hanno dovuto pagare il prezzo più alto. La chiusura delle scuole e la didattica a distanza sono il segno più evidente, ma anche la riduzione degli spazi fisici, delle risorse materiali ed immateriali intorno ai minori rappresentano e rappresenteranno, a lungo termine, il costo sociale ed evolutivo imposto alle nuove generazioni dall’emergenza sanitaria. Serve oggi un’alleanza per ridare speranza e opportunità di crescita. Giffoni, ancora una volta, fa squadra per dimostrare che i giovani sono membri a pieno titolo delle nostre società e potenti agenti per il cambiamento. Con questo progetto vogliamo dimostrare che la povertà educativa è un fenomeno che deve interessare tutti, non solo il mondo dell’istruzione e la famiglia, ma l’intera comunità educante. Abbiamo una responsabilità: garantire il futuro ai nostri ragazzi perché il mondo non può permettersi una generazione perduta di giovani”.
I ragazzi divisi in due fasce d’età, 11-13 e 14-17 anni, saranno protagonisti di un piano di formazione digitale con lab e incontri per mettere alla prova conoscenze e creatività. L’iniziativa si pone l’obiettivo di sviluppare le competenze linguistiche, artistiche ed espressive dei giovani, arricchendo la capacità di ascolto e di comprensione di genitori e docenti rispetto ai bisogni degli adolescenti. La comunità educante, infatti, sarà parte integrante del progetto che vuole aumentare il livello di attenzione nei confronti delle idee e dei comportamenti dei ragazzi. Il progetto mira al miglioramento degli esiti scolastici degli studenti coinvolti, in particolare nelle discipline afferenti all’area linguistica e artistico-espressiva, oltre all’aumento degli eventi culturali sul territorio. Tre le azioni previste: cantieri di narrazione, una rete di laboratori e due campus annuali.