Approvate le linee guida sui certificati vaccinali a fini medici per fare in modo che ci sia “interoperabilità tra i certificati di vaccinazione”, vale a dire che il loro contenuto sia uniforme e con un numero minimo di dati indispensabili, che ne sia garantita l’autenticità e sia al sicuro anche la protezione dei dati personali. “Abbiamo bisogno di un approccio comune ai certificati di vaccinazione”, ha dichiarato Stella Kyriakides, commissaria per la salute, che lavorerà anche con l’Oms per “ampliare questo strumento a livello globale”. Continua intanto l’impegno della Commissione per il contrasto alla disinformazione in particolare con le grandi reti social firmatarie del codice di condotta. Dai rapporti pubblicati dalla Commissione emerge che “le piattaforme hanno migliorato la visibilità di contenuti autorevoli con milioni di utenti diretti a risorse informative dedicate”, hanno esplicitato le loro politiche per rimuovere la disinformazione sui vaccini e così hanno bloccato centinaia di migliaia di account, offerte e presentazioni fasulle e hanno intensificato il loro lavoro con i fact checker per rendere verificati i contenuti sulla vaccinazione. La Commissione ha chiesto alle piattaforme online “di fornire maggiori dati sull’evoluzione della diffusione della disinformazione durante la crisi Covid e sull’impatto delle loro iniziative anti-fake nell’Ue”. “Dobbiamo continuare a lavorare insieme per migliorare la nostra lotta alla disinformazione, ma abbiamo bisogno di maggiore trasparenza e maggiore impegno da parte delle piattaforme online”, ha sottolineato la vice-presidente Věra Jourová.