“Oggi, grazie alla vaccinazione, vi sono i presupposti per far sì che un atto di protezione individuale possa divenire strumento di protezione collettiva”. Lo ha detto il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nell’introduzione con cui ha aperto i lavori del Consiglio episcopale permanente, in corso oggi in videoconferenza. Il presidente della Cei ha sottoscritto e rilanciato, citandole, le parole dette da Papa Francesco pochi giorni fa sul vaccino: “È un’opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri”. E sempre il Pontefice, nel messaggio del 25 dicembre 2020, ha ricordato che “alla base deve restare la fraternità e che i vaccini per poter illuminare e portare speranza al mondo intero, devono stare a disposizione di tutti”. Evidenziando “le varie fratture che la pandemia sta trasformando da isolate in associate, coinvolgendo tutti i legamenti che tengono uniti i nostri territori”, il cardinale ha menzonato anzitutto la “frattura sanitaria”, facendo notare che sui vaccini anti-Covid “molte voci diverse si sono levate, a volte in conflitto tra di loro, e nel rumore frastornante, amplificato dai vari media, si rischia di perdere l’orientamento”. Di fronte a ciò, “da credenti sappiamo che la risposta viene dal discernimento e, nell’attuarlo, siamo chiamati a due doveri, diversi ma complementari”. In primo luogo, “al dovere d’informarci per capire quello che succede: è importante poter disporre di tutte le informazioni possibili per fugare perplessità e preoccupazioni, così come è altrettanto essenziale saper distinguere tra una fondata ricerca scientifica e un’opinione frutto di una condivisione sui social network”. “Il nostro secondo dovere – ha affermato Bassetti – ci viene dalla relazione con gli altri: tutto è connesso e il comportamento del singolo influisce sul bene della comunità. La responsabilità cristiana e civile di proteggere se stessi è intrinsecamente unita alla responsabilità verso gli altri.”