Le iscrizioni anagrafiche dall’estero registrate nel corso del 2019 ammontano nel complesso a 332.778, un numero sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente (+0,1%); la componente dovuta agli ingressi di cittadini stranieri, pari a 265mila, è tuttavia in calo del 7,3% rispetto al 2018, mentre aumentano del 46% i rimpatri degli italiani (68mila). A livello nazionale il tasso di immigratorietà totale è pari a 6 immigrati per mille residenti. Lo comunica oggi l’Istat nel report “Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche della popolazione residente” relativo all’anno 2019.
“Dopo l’incremento dovuto alle regolarizzazioni e all’ingresso di Romania e Bulgaria nell’Unione europea osservato nei primi anni Duemila, gli ingressi dall’estero hanno avuto un lento declino”, rileva l’Istat, aggiungendo che “dal 2015 al 2017 le immigrazioni sono tornate ad aumentare per via dei consistenti flussi provenienti dai paesi che si affacciano sul Mediterraneo, caratterizzati prevalentemente da cittadini in cerca di accoglienza per asilo e protezione umanitaria. Dal 2018 questi ingressi hanno subito una battuta d’arresto, continuando a diminuire nel corso del 2019 anche come conseguenza del Decreto legge (Ddl 840/2018, noto come ‘Decreto Sicurezza’) recante modifiche alla disciplina sull’immigrazione, la protezione internazionale e la concessione e revoca della cittadinanza italiana”.
Nel 2019, le iscrizioni anagrafiche dall’estero dei cittadini stranieri provengono, in valore assoluto, soprattutto da Paesi europei: la Romania, con 35mila ingressi (13% del totale, -4%), si conferma il principale Paese di origine. Meno numerosi i flussi provenienti dall’Albania (circa 23mila) ma in forte aumento (+29%) rispetto all’anno precedente. Seguono le iscrizioni dall’Ucraina (circa 7mila, -15%), Moldova (6,5mila, +13%) e dal Regno Unito (4mila, +68%). Per quanto riguarda l’immigrazione proveniente dal continente africano Consistenti alcune immigrazioni di origine africana, numerose quelle provenienti dal Marocco (oltre 19mila, pari a +16%, rispetto al 2018); più contenute in valore assoluto ma sempre in aumento quelle provenienti da Egitto (9mila, +17%) e Tunisia (4mila, +25%). Tra i flussi provenienti dall’area asiatica, continuano ad aumentare quelli dall’India (12mila, +10%). Numerosi anche gli immigrati stranieri provenienti da Bangladesh (12mila, -14%), Cina (10mila, +2%) e Pakistan (10mila, -26%). In aumento le iscrizioni dall’America Latina: dal Brasile si contano circa 22mila iscritti (+24%), raddoppiano i flussi provenienti da Argentina (5mila, +109%), stabili quelli provenienti dal Venezuela (2,4mila, -0,9%).
Le immigrazioni di cittadini italiani (68mila), invece, provengono in larga parte da Paesi che sono stati in passato mete di emigrazione italiana: Brasile e Germania insieme originano complessivamente il 18% dei flussi.