L’Epifania “in qualche modo è un po’ la festa di tutti noi, sempre chiamati a fare un percorso di ricerca e di scoperta, un po’ come i Magi che partono da terre lontane per trovare una speranza nuova. Per tutti quindi sempre l’impegno è quello di far crescere il proprio cammino di fede, dobbiamo cercare anche noi quella stella che possa guidare i nostri percorsi ed aiutarci a trovare solidità nelle nostre scelte”. Lo ha affermato ieri il vescovo di Acqui, mons. Luigi Testore, nella celebrazione eucaristica che ha presieduto in occasione della solennità dell’Epifania.
“Celebrare questa festa”, ha spiegato, “vuol dire anche scoprire con gioia questo dono della fede che ci è stato dato e il nostro compito di far crescere questo dono”. “Certo, per molti la difficoltà della ricerca c’è e molte persone vivono anche la fatica del dubbio, la fatica di credere”, ha proseguito, sottolineando come “d’altra parte questo vale per ciascuno di noi. In ciascuno è sempre presente il credente e il non credente, è presente la fatica di accogliere questo Dio che si manifesta”. “Ma scoprire Gesù vuol dire anche missione: è il Salvatore e tutti ne hanno bisogno”, ha evidenziato mons. Testore, ammonendo che tutti sono “chiamati ad essere testimoni – come dice Papa Francesco – di una Chiesa in uscita in grado di portare agli altri novità e speranza”. “È ora di portare in mezzo agli altri lo spirito del cristiano, che scopre la novità del Vangelo e non la può tenere per sé”, ha concluso: “È ora di impegnarsi in quella fraternità e carità che nasce con Gesù a Betlemme ma è destinata ad essere portata a tutto il mondo”.