“L’Epifania è la festa del viaggio dell’uomo che cerca Dio e dell’uomo che, avendolo cercato e trovato, ancora lo cerca: è un pellegrinaggio che si compie con pazienza e con perseveranza, ricominciando ogni giorno in mezzo a tante difficoltà, lasciandosi guidare dal segno di una stella così da superare le indifferenze e le ostilità dell’ambiente che lo circonda”. Lo ha detto ieri mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, nella messa per la solennità dell’Epifania del Signore, celebrata nel duomo di Spoleto. “La storia dei Magi – ha proseguito il presule – è anche quella di tutti gli uomini e le donne della terra che cercano Dio in Gesù Cristo, persone per le quali Gesù diventa norma di vita; nella loro ricerca essi sono perciò anche trasformati dalla luce divina in modo da diventare stella luminosa per altri nella notte del mondo. E noi impariamo che ripartire da Dio è l’esigenza prima, che occorre non stancarsi di cercarlo con insistenza e perseveranza, come la notte cerca l’aurora; significa vivere in sé e contagiare gli altri di una santa nostalgia del volto del Padre rivelatosi in Cristo Gesù”. Di qui l’invito: “Come cristiani, con lo stile della nostra vita dobbiamo denunciare ai nostri contemporanei la miopia di personaggi che, al pari di Erode, si accontentano di ciò che è meno di Dio, di tutto quanto può diventare idolo. Perché Dio è infinitamente più grande del nostro cuore, delle nostre attese, delle nostre corte speranze!”.
Al termine della Messa sono “giunti” in duomo, dinanzi all’altare maggiore, i Magi: hanno consegnato ai ragazzi della catechesi un piccolo dono. Questo momento, a ricordo dei doni (oro, incenso e mirra) che questi re fecero al Bambino Gesù, è stato organizzato dalle parrocchie del centro di Spoleto guidate da don Bruno Molinari e da don Pier Luigi Morlino.