Nella chiesa parrocchiale dell’Immacolata, a Irsina, nella notte tra martedì e mercoledì “è stato forzato il tabernacolo, portata via la pisside e un ostensorio. Per fortuna le ostie consacrate sono state trovate buttate per terra ma non sappiamo se alcune siano state portate via per utilizzarle per altri scopi”. Con “grande dolore” ha annunciato la notizia l’arcivescovo di Matera-Irsina, mons. Antonio Giuseppe Caiazzo.
Secondo il diritto canonico chi ha compiuto questo gesto è incorso nella scomunica, la cui assoluzione è riservata solo alla Santa Sede, data la gravità dell’atto (scomunica latae sententiae secondo il can 1367), ricorda il presule chiedendo “di pregare e far pregare davanti a Gesù Eucaristia per riparare a un peccato così grave. Preghiera che possa toccare i cuori degli autori di un simile atto e chiedere perdono”.
L’arcivescovo invita “ogni sacerdote, nei prossimi giorni, a celebrare una santa Messa per la remissione dei peccati, a recitare le preghiere di riparazione, vivendo un’ora di adorazione coinvolgendo la propria comunità”.
Oggi, 7 gennaio, alle 17.30, mons. Caiazzo presiederà la celebrazione eucaristica nella chiesa dell’Immacolata di Irsina. “Subito dopo, con i fedeli, resterò in adorazione davanti alla SS. Eucaristia, invocando la misericordia del Signore”, conclude il presule.