“Lotta al Covid non termina con il tampone negativo”. È l’appello lanciato dai medici dell’ospedale di riabilitazione S. Giovanni Battista alla Magliana, struttura sanitaria di Acismom, (Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta). Più del 50% dei pazienti post Covid manifesta infatti gravi danni alle principali attività motorie, si legge in una nota diffusa dall’associazione. Per questo, da aprile ad oggi, i medici dell’ospedale romano specializzato nelle cure riabilitative, hanno accolto e riabilitato oltre 60 pazienti provenienti da ospedali dove sono stati trattati per insufficienza respiratoria mediante supplementazione di ossigeno nei casi meno gravi, fino a intubazione, sedazione profonda e tracheotomia nei pazienti più critici. “La maggior parte degli sforzi del nostro personale sanitario (fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, infermieri e medici) è focalizzato a restituire ai pazienti autonomia nell’esecuzione delle attività di vita quotidiana: camminare, utilizzare il bagno, lavarsi, vestirsi e nutrirsi”, spiega in una nota Anna Paola Santaroni, Direttore Generale della struttura sanitaria. “Il 90% circa dei pazienti post Covid non è infatti in grado di deambulare autonomamente, o anche più semplicemente di vestirsi o lavarsi da solo, per problematiche di profilo neuromuscolare reversibili. Il percorso per guadagnare in parte le abilità residue è lungo e il ricovero in riabilitazione può durare fino a 60 giorni”. Da considerare anche l’impatto psicologico che può provocare l’essere intubati e sedati per settimane, o anche solo l’essere separati per tempi lunghi dai propri cari. Anche per questo i pazienti ricoverati all’ospedale S. Giovanni Battista sono accompagnati nel loro percorso riabilitativo da un supporto psicologico e umano continuo.