Israele: Rivlin (presidente) auguri per il nuovo anno ai capi cristiani. “Israele sarà sempre impegnato per la libertà di religione e orgoglioso delle forti comunità cristiane in Terra Santa”

President Rivlin with Greek Orthodox Patriarch of Jerusalem Theophilos III (right) and Minister of the Interior Aryeh Deri.

“Lo Stato di Israele rimarrà sempre impegnato per la libertà di religione e sarà sempre orgoglioso delle forti comunità cristiane in Terra Santa”. Lo ha detto il presidente israeliano Reuven Rivlin che ieri ha inviato i suoi auguri per il nuovo anno ai leader cristiani – tra loro anche il patriarca latino, Pierbattista Pizzaballa, e il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton – collegati on line a causa delle restrizioni per il Covid-19. A rappresentare i capi religiosi nella sede presidenziale è stato il patriarca greco-ortodosso Teofilo III. Rivlin si è detto grato “per la collaborazione, l’amicizia e per gli stretti rapporti,” costruiti in questi anni e ha affermato di “sperare e pregare che il prossimo sia un anno nel quale le comunità cristiane in Israele possano continuare a crescere e a prosperare e che i cristiani di tutto il Medio Oriente possano conoscere pace e sicurezza”. Il presidente israeliano ha espresso anche l’auspicio che presto si possa annunciare la cerimonia di apertura della Terra dei Monasteri, un progetto che prevede il recupero e l’apertura ai pellegrini e visitatori delle chiese e dei monasteri abbandonati sulle rive del fiume Giordano vicino al sito dove, secondo la tradizione cristiana, Giovanni Battista battezzò Gesù e i suoi apostoli. Teofilo III, nel suo saluto, ha espresso “gratitudine” al presidente Rivlin “per il suo fermo sostegno al carattere multietnico, multiculturale e multireligioso di Gerusalemme e della Terra Santa. Abbiamo profondamente apprezzato la preoccupazione personale che ci avete mostrato – ha detto Teofilo rivolgendosi a Rivlin – parlando personalmente con ciascuno dei Capi delle Chiese durante questa pandemia”. All’incontro era presente anche il ministro dell’Interno Aryeh Deri che ha ribadito la necessità di “restare uniti” davanti alla sfida del Covid-19 e ricordato “il processo di pace globale” avviato da Israele con gli Accordi di Abramo, esortando i capi religiosi a sostenerlo.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori