L’onorificenza al Merito della Repubblica Italiana conferita dal presidente Mattarella a 36 italiani è “il riconoscimento pieno della quotidianità spesa al servizio del bene comune”. Lo afferma il presidente nazionale di Anla, Edoardo Patriarca, che plaude alla scelta fatte dal presidente della Repubblica. “Ringraziamo il Capo dello Stato per questa sensibilità che va oltre le persone insignite dell’onorificenza a cui vanno i nostri complimenti ed auguri”, aggiunge Patriarca, sottolineando che “in una società così duramente colpita dalla pandemia c’è bisogno di ricordare l’impegno a favore della collettività, perché altrimenti non si costruisce la ‘Res pubblica’, la cosa pubblica, il nostro stare insieme, ma anche di affermare che servire il bene comune può essere fatto in molteplici maniere e non esiste un canale privilegiato”. “Penso ai volontari di Anla – prosegue il presidente – che lontano dalle luci della ribalta continuano un umile servizio a favore di chi più ha bisogno – e sono tanti davvero – a cominciare da una semplice telefonata di prossimità, un sorriso, fino ad un impegno più delicato come può essere il farsi carico del trasporto di persone in attesa di dialisi come a Bologna”. “In questo momento il nostro Paese non ha bisogno di testimonial o di singoli ‘supereroi’ ma di eroi del quotidiano che – sottolinea Patriarca – come le persone premiate possono essere ognuno di noi quando ci prendiamo a cuore la nostra società, che comincia prima di tutto nella nostra famiglia. Non c’è bisogno di fare imprese straordinarie, basta credere che un nostro singolo gesto può effettivamente fare la differenza”. “Ringrazio a nome di Anla il Capo dello Stato perché – conclude – ci ha ricordato che ognuno di noi può e deve fare la differenza nel posto in cui vive, per il bene della collettività”.