“La Chiesa argentina vuole confermare che, insieme a fratelli e sorelle di diverse fedi e anche a molti non credenti, continuerà a operare con fermezza e passione nella custodia e nel servizio per la vita”. Lo si legge in una nota diffusa poco fa dalla Conferenza episcopale argentina, firmata da padre Máximo Jurcinovic, direttore dell’Ufficio comunicazioni e stampa, a poche ore dalla votazione del Senato che ha dato il via libera definitivo alla legge che legalizza l’aborto nelle prime 14 settimane di gestazione.
“Questa legge che è stata votata – si legge nella nota – porterà ancora più divisione nel nostro Paese. Condanniamo profondamente la lontananza, da parte della classe dirigente, del sentire del popolo, che si è espresso in molti modi a favore della vita in tutte le zone della nostra patria”.
Prosegue padre Jurcinovic: “Abbiamo la certezza che il nostro popolo continuerà a scegliere sempre la vita nella sua totalità e ogni vita. E assieme a esso continueremo a lavorare per le autentiche priorità che richiedono urgente attenzione nel nostro Paese: i minori che vivono in situazione di povertà in numero sempre più allarmante, l’abbandono scolastico da parte di molti di loro, l’opprimente pandemia della fame e della disoccupazione che colpisce numerose famiglie, così come la drammatica situazione dei pensionati, che si vedono privati ancora una volta dei loro diritti”.
Conclude la nota della Cea: “Abbracciamo ciascun argentino e argentina, e anche i deputati e i senatori che in modo coraggioso si sono manifestati a favore della cura di tutta la vita. Difenderla sempre, senza incertezze, ci renderà capaci di costruire una Nazione giusta e solidale, nella quale nessuno sia scartato e nella quale sia possibile vivere un’autentica cultura dell’incontro”.