Terra Santa: Patton (Custode), “senza pellegrini sarà il Natale dei cristiani locali. Non accetteranno di essere privati della messa a causa del Covid”

“Sarà un Natale senza pellegrini ma con una presenza significativa dei cristiani locali. Quando 2000 anni fa Maria e Giuseppe raggiunsero Betlemme per farsi registrare non trovarono posto perché gli alberghi erano pieni. Se venissero oggi non troverebbero posto perché gli alberghi sono chiusi”. Lo ha detto il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, intervenendo all’incontro on line su “Natale in Terra Santa tra pandemia e speranza” promosso dal Commissariato di Terra Santa del Nord Italia e dalla testata Terrasanta.net nell’ambito del ciclo di incontri “Finestre sul Medio Oriente”. Dialogando con Giuseppe Caffulli, direttore di Terrasanta, e padre Francesco Ielpo, commissario di Terra Santa per il Nord Italia, il Custode ha affermato che “i cristiani di Betlemme in questi mesi di pandemia hanno dimostrato un amore per la basilica della Natività e una presenza per le liturgie settimanali commovente. Anche in questo Natale i fedeli locali saranno i protagonisti attorno alla mangiatoia dove è nato Gesù”.
Riguardo le imminenti celebrazioni natalizie a Betlemme e le restrizioni per il Covid-19, padre Patton ha affermato che “in Palestina di fatto non ci sono regole ferree. Da parte nostra chiediamo il rispetto di tre regole: il distanziamento, l’uso della mascherina e la sanificazione delle mani all’ingresso delle chiese. Per le liturgie natalizie abbiamo previsto anche la misurazione della temperatura agli ingressi. A Betlemme – ha poi aggiunto il Custode – circa il 50% della popolazione ha già contratto il Covid-19. Molti rivendicano per questo una vita un po’ più normale e difficilmente rinunceranno alle messe natalizie. Non accetteranno di essere private del Natale anche se dovesse essere usato l’esercito per i controlli di rito”. Da padre Patton è giunta anche la conferma dell’assenza, per precauzione contro il coronavirus, “alla messa di mezzanotte del presidente palestinese Abu Mazen. Saranno invece presenti consoli, sacerdoti, religiosi, insieme a una delegazione di giovani, al consiglio pastorale parrocchiale in rappresentanza delle varie anime della comunità ecclesiale”. Situazione diversa in Israele “dove le regole anti Covid sono molto severe poiché – ha spiegato padre Patton – prevedono, al momento, l’ammissione di soli 10 fedeli all’interno delle Chiese. Come capi delle Chiese locali stiamo chiedendo un criterio di proporzionalità perché una cappella di 10 mq non può essere considerata alla stregua di chiese come possono essere  la Natività o l’Annunciazione a Nazareth dove gli spazi sono enormi e possono contenere più fedeli”.

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