“Ciò che abbiamo vissuto in questi mesi di pandemia ha messo in evidenza, una volta di più, la fragilità delle nostre strutture sanitarie, che sono ben lontane dal rispondere al progetto del Dio della vita e che lasciano scorgere alcune diseguaglianze dolorose e profonde”. La denuncia arriva dalla Conferenza episcopale honduregna (Ceh), nel messaggio al Paese pubblicato in vista del Natale. Prosegue il messaggio: “Il ‘Dio con noi’ spinge tutti ad affrontare prontamente queste mancanze”, “non solo per facilitare a tutti l’accesso al vaccino, ma anche per promuovere un cambiamento profondo e permanente della sanità pubblica”. Non solo: “La diseguaglianza si manifesta, purtroppo, con tutta la sua crudeltà anche nell’ambito educativo, cosicché non solo tale dimensione realizza la sua funzione di aprire per tutti orizzonti di realizzazione e di superamento delle diseguaglianze, ma anzi le accresce”. Questo periodo, nel quale non è possibile garantire l’insegnamento in presenza, rende tali differenze “ancora più evidenti”.
I vescovi si dicono “profondamente addolorati per gli episodi di corruzione ed egoismo” che, in occasione della pandemia e delle recenti tempeste tropicali Eta e Iota, hanno reso manifesti “i gravi limiti delle nostre strutture giudiziarie, del compito di controllo del Parlamento, del livello di trasparenza delle decisioni del Governo”. La Ceh, avverte, infine, che anche per il periodo di Natale e per l’inizio del 2021 resteranno in vigore le restrizioni relative alle celebrazioni e invitano al rispetto delle indicazioni sul numero dei fedeli che vi possono prendere parte e sulla distanza da mantenere.