In Messico muore, mediamente, quasi un sacerdote al giorno, durante la seconda ondata che sta investendo il Paese (per la verità senza soluzione di continuità con la prima). A rivelarlo sono i dati forniti dall’Osservatorio cattolico multimediale, che da mesi elabora un Rapporto sui vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose deceduti dopo essere risultati positivi al Covid-19. Secondo il tredicesimo Rapporto, aggiornato al 14 dicembre, a partire dal 21 novembre sono morti 3 vescovi (su un totale di 4) e 19 sacerdoti (su un totale di 128). La cifra totale dei deceduti, comprendendo anche 8 diaconi e 5 religiose, ammonta a 145.
I tre vescovi morti che hanno perso la vita sono mons. Gonzalo Galván Castillo, vescovo emerito di Autlán, mons. Benjamín Jiménez Hernández, emerito di Culiacán, e mons. José María de la Torre Martín, vescovo di Aguascalientes. Al 14 dicembre erano 11 i casi di vescovi contagiati dal virus (almeno altri due quelli che si sono aggiunti nelle ultime ore). Tra i diciannove sacerdoti deceduti figurano anche tre “under 40” e precisamente padre José Gilberto Soto Arroyo (35 anni) della diocesi di Saltillo, padre Jerónimo Guillén González (37 anni) di Cuernavaca e padre Juan Manuel Granados Olguín (36 anni) di Querétaro. Tra questi sacerdoti, così come tra gli altri deceduti, diversi coloro che già erano malati per altre patologie.
Tra le singole arcidiocesi e diocesi, spicca il dato dell’arcidiocesi di Puebla, con 14 morti. Seguono l’arcidiocesi di Città del Messico, l’arcidiocesi di Morelia e l’arcidiocesi di San Luis Potosí con 7. Il 57% delle diocesi e arcidiocesi del Paese hanno dovuto registrare la morte di almeno un sacerdote.