“Il 2020 è un anno che sarà ricordato nei libri di storia. La pandemia che stiamo affrontando è senza precedenti. Così come le risposte che abbiamo dato alle sue conseguenze”. Lo ha affermato il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, nel discorso di apertura al Consiglio europeo, che fra oggi e domani raccoglie a Bruxelles i 27 capi di Stato e di governo Ue, chiamati a discutere della risposta alla pandemia, di Recovery fund, di clima, sicurezza e lotta al terrorismo e di relazioni esterne. “Proprio in questa sala, a luglio, meno di cinque mesi fa, avete preso decisioni storiche. La capacità di risposta dell’Unione europea è stata apprezzata grandemente dalle nostre opinioni pubbliche… Oggi è il tempo di concludere. Quest’anno eccezionale sta volgendo al termine. La crisi resa più acuta dalla seconda ondata non fa che peggiorare e non abbiamo ancora un piano di ripresa e un Quadro finanziario pluriennale per i prossimi anni. Il bilancio del 2021 su cui il Consiglio e il Parlamento hanno raggiunto un accordo non è stato ancora formalmente adottato”.
Per quanto riguarda il Qfp, “il fondo per la ripresa e le nuove risorse proprie, abbiamo raggiunto un accordo molto soddisfacente”; “spero che entro domani sia trovata una soluzione che ci permetta di votare il Quadro finanziario 2021-2027 e il regolamento sullo stato di diritto la prossima settimana”. Si tratta di temi che hanno hanno diviso gli Stati membri, in particolare registrando l’opposizione di Polonia e Ungheria che non intendono collegare l’assegnazione di fondi Ue al rispetto dello stato di diritto. Ma la mediazione tedesca sembra portare i 27 a un accordo. L’inizio del summit, fissato alle 13, è stato ritardato da una riunione tra la presidenza del Consiglio e i leader di Ungheria e Polonia.