Per assicurare le condizioni di sicurezza, “ricordando la ricchezza della liturgia per il Natale”, mons. Luigi Renna, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, stabilisce che “in ogni parrocchia della diocesi la messa della notte sia celebrata contemporaneamente alle ore 20”, premurandosi di assicurare che in ogni comunità sia prevista “anche la santa messa della vigilia tra le ore 17,30 e le ore 18”. È quanto si legge nella Nota “Celebrazioni eucaristiche nella solennità del Santo Natale 2020 e sull’Avvento di fraternità” diffusa lo scorso 5 dicembre, nella quale il presule, sulla scorta delle decisioni assunte dal Consiglio permanente della Cei, offre precise indicazioni. “I testi con i quali celebreremo alle ore 20 – precisa il vescovo – sono quelli della messa della notte”. Per evitare strumentalizzazioni, la Nota esorta a non lasciarsi coinvolgere da chi “discetta sugli orari delle messe natalizie”, in quanto “a noi interessa la fede autentica e la liturgia nella sua verità”.
Quest’anno, in tempo di pandemia, “due indirizzi” caratterizzeranno l’“admirabile signum” natalizio: accanto al tradizionale messaggio del vescovo, arricchito dallo “schema di preghiera davanti al presepe, per esortare le famiglie a celebrare la nascita del Signore nelle ‘chiese domestiche’”, l’invito a “vivere l’Avvento di fraternità durante la novena di Natale, con una raccolta di generi alimentari per le Caritas parrocchiali o per quella diocesana”, affinché “il popolo di Dio senta che non può celebrare la Natività del Salvatore senza segni di carità verso i poveri”.
A fine anno, “per il ‘Te Deum’ – l’esortazione conclusiva di mons. Renna – ognuno lo celebri la sera del 31 dicembre” ma devono rimanere le messe della mattina del 1° gennaio. “Si può eliminare dove c’è quella delle ore 8,30, ma il 1° giorno dell’anno civile, solennità della Madre di Dio, dalle nostre chiese si deve celebrare l’Eucaristia, fonte di gioia e di speranza”.