Covid, terrorismo e migrazioni: sono i principali temi affrontati nell’incontro odierno tra l’Unione europea, rappresentata dal vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, e le grandi religioni monoteiste presenti nel vecchio continente. Il metropolita Athenagoras, del patriarcato ecumenico in Belgio, riferisce che la riunione ha affrontato le emergenze cui è sottoposta l’Europa, sottolineando il tema dell’“anima” del continente, da preservare, e l’unità sociale e politica da coltivare. Per contrastare la pandemia “sono state assunte misure necessarie” che peraltro mostrano “ricadute sulle comunità religiose”, le quali assicurano comunque “che saranno responsabili” per la tutela della salute pubblica. Per quanto attiene il terrorismo, Athenagoras afferma che le comunità di fede insistono sull’“educazione dei giovani al fine di contrastare l’emergere si atteggiamenti estremisti e violenti”. L’educazione religiosa, inoltre, “dovrà preparare gli europei al valore della diversità” tra le fedi presenti nell’Unione. Sulle migrazioni: “Bisogna lottare insieme contro la tratta ed è necessario un impegno generale perché ogni migrante sia considerato il benvenuto in Europa. Ciò richiede però vera integrazione e la possibilità per i migranti di partecipare alle nostre società”.